Linea del tempo

Stile

Con le stesse tecniche operate da James Joyce in Irlanda, Marcel Proust in Francia e Italo Svevo in Italia, Virginia Woolf abbandonò la tecnica di narrazione tradizionale per svilupparne una più moderna. Eliminando la forma comune di dialogo diretto e la struttura tradizionale della trama porta l'attenzione del romanzo al monologo interiore del soggetto preso in questione.

Il tempo si differenzia per l'assenza di una cronologia precisa. La narrazione procede attraverso spostamenti in avanti e all'indietro nel tempo, assieme la maggior parte delle volte a pensieri e ricordi suscitati dall'ambiente circostante.

Woolf è in grado di rappresentare lo scorrere del tempo in dodici ore (La signora Dalloway), in pochi giorni (Tra un atto e l'altro), in diversi anni (Gita al faro) o addirittura in tre secoli (Orlando). Il linguaggio si presenta particolarmente raffinato e ricercato, ricco di similitudini, metafore, assonanze, e allitterazioni usato per esprimere il flusso di coscienza. Il tempo non è visto come uno scorrere perenne bensì come una serie di momenti staccati successivamente riuniti dall'associazione di idee o dall'immaginazione.

La psicologia dei vari personaggi è continuamente sfruttata nelle trame e continuamente la forma letteraria e stilistica viene alterata dall'identità della figura, in uno scambio continuo, un'attenta corrispondenza tra l'esigenza psicologica e quella linguistica.

I consigli di Virginia Woolf - Come leggere un libro

Chi è un buon lettore?

La scrittrice inglese delinea le caratteristiche del lettore ideale…

Il blog Brain Pickings riporta il pensiero della scrittrice inglese, considerata una delle principali figure della letteratura del XX secolo, in merito alle caratteristiche che dovrebbe avere un buon lettore, ce lo spiega nel saggio “Come andrebbe letto un libro?” chi sono coloro che sanno leggere bene un libro, che hanno il giusto approccio e che quindi sanno trarre il massimo beneficio dalla lettura.

 

 

SOGGETTIVITA’ E INDIPENDENZA – “L’unico consiglio che una persona può dare a un’altra sulla lettura è di non ricevere consigli, seguire solo il proprio istinto, usare la propria ragione, arrivare alle proprie conclusione. L’indipendenza – dice Virginia Woolf – è la più importante qualità in assoluto che un lettore deve possedere”.

 

ABOLIRE I PRECONCETTI – Non avere pregiudizi. Sarebbe un vero peccato decidere di non leggere un libro solo perché l’autore di turno non ha la nostra idea politica o non è della nostra stessa religione. In questo modo verrebbe meno una delle principali utilità della lettura, ovvero arricchirsi, conoscere nuovi punti di vista benché non li si condivida. “Fino a che punto un libro è influenzato dalla vita, dalle simpatie e dalle antipatie del suo scrittore? E fino a che punto dobbiamo cedere a queste evidenze o al contrario starne lontani? – ci domanda la Woolf a tale proposito – Ognuno di noi deve essere libero di scegliere come comportarsi. Ma possiamo anche decidere di approcciare il testo non per capire meglio la letteratura o per familiarizzare con personaggi famosi, ma per dare nuova linfa ed esercitare i nostri poteri creativi.”

 

IL REGALO DELLA LETTURA – “La fase in cui riceviamo singole impressioni è solo la prima metà del processo della lettura. Se vogliamo ottenere il piacere massimo dobbiamo aggiungere dell’altro. Ma dobbiamo aspettare che i dubbi della lettura svaniscano – aggiunge la Woolf – che le domande e i conflitti generati, vengano meno; camminare, parlare, togliere i petali morti da una rosa, o addormentarsi. Poi a un certo punto, senza volerlo… il libro tornerà, ma in modo diverso e fluttuerà nella nostra mente nel suo complesso.” Questa è senza dubbio la riflessione più importante dell’autrice, che ci avverte quanto sia difficile rielaborare ciò che si è letto per trarne i giusti insegnamenti per la vita di tutti i giorni.