Principesse, regine, imperatrici

Hatshepsut

 

(circa 1507 a.C. - circa 1458 a.C.)


La donna che regnò sull'Egitto con il titolo maschile di faraone

Fino al 1479 a.C. circa, Hatshepsut era stata la moglie del sovrano egizio Thutmosi II, suo fratellastro (entrambi erano figli di Thutmosi I). In veste di figlia e sposa di un faraone aveva ricoperto ruoli importanti, ma rimanendo sempre apparentemente in secondo piano, come si addiceva a una donna. Alla morte del marito l'aspettava il compito gravoso di governare al posto del giovane figliastro, quello che circa vent'anni dopo avrebbe regnato col nome di Thutmosi III. Per alcuni anni si attenne alla sua funzione di reggente, poi decise (non si conosce precisamente in quale periodo) di assumere, sebbene fosse una donna, il titolo di faraone: avvenimento che non si era mai verificato nella storia dell'antico Egitto. 


Da quel momento in poi fu ritratta in abiti maschili con la barba finta dei sovrani egiziani. Il suo atteggiamento ufficiale, fu in tutto identico a quello di un uomo. Circondata da validi amministratori appoggiò una politica estera basata essenzialmente sul commercio. Durante il suo regno non ci furono guerre di rilievo, ma imponenti tentativi di aprire rotte verso i mercati africani. Le navi, salpate dall'Egitto con armi e gioielli, tornarono cariche di avorio, ebano, piante, animali. Alla sua morte, avvenuta presumibilmente nel 1458 a.C., Thutmosi II, il legittimo re a lungo spodestato, salì al potere, ma l'Egitto perdeva un grande e carismatico faraone... donna.


Nefertiti

 

(circa 1370 a.C. – circa 1330 a.C.)


La Grande Sposa Reale egizia del Sole e regina faraone

Nefertiti, la moglie del faraone Akhenaton è senz'altro uno dei personaggi più affascinanti del Nuovo Regno (1580-1085 CA. A.C.) e di tutta la storia egizia. Molto si è discusso sulla bellezza di Nefertiti e sulle sue origini. 

"Signora della felicità, dal viso luminoso," dice di lei il testo di una stele-cippo della città di Aton "gioiosamente ornata della doppia piuma, dotata di tutte le virtù, alla cui voce ci si rallegra, dama piena di grazia, grande nell'amore, i cui sentimenti fanno la felicità del signore dei Due Paesi." Il nome Nefertiti, tipicamente egizio, Nefertiti significa "la bella è arrivata" e si riferisce alla sua funzione divina. Questa "bella" è la dea lontana che, dopo aver lasciato il Sole creatore, è partita per il deserto della Nubia.


Senza di lei le Due Terre sono condannate alla sterilità e alla desolazione. Grazie all'intervento degli dei, in particolare di Thot e di Shu, la dea lontana ritornerà in Egitto, e la natura e tutti gli esseri viventi conosceranno di nuovo la felicità.

Nefertiti è l'incarnazione di questa dea che viene o, più esattamente, che ritorna per elargire il suo amore al faraone, affinché risplenda come un Sole. Nefertiti affiancò il marito nella grande ma effimera rivoluzione religiosa che cercò di imporre il culto dell'unico dio Aton, il disco solare. Insieme, Akhenaton e Nefertiti furono responsabili della creazione di una nuova religione di stampo enoteistico che causò, per un ventennio, stravolgimenti all'interno della antica religione egizia e alcuni disordini politici.

La coppia reale era solita ricompensare i propri fedeli, i quali si presentavano davanti al palazzo, alla cui finestra si affacciavano Nefertiti e Akhenaton, con il capo cinto dalla corona. Nefertiti poteva celebrare da sola questo rito e, cosa ancora più importante, la beneficiaria poteva essere una donna. Nessun'altra regina egizia appare saldamente legata al trono del marito quanto Nefertiti: le sue rappresentazioni al fianco di Akhenaton le conferirono onori fino ad allora ineguagliati, così come inedite furono le numerose scene di intimità e affettuosità della coppia reale giunte sino a oggi. Alcuni egittologi ritengono che Nefertiti abbia regnato brevemente come Neferneferuaton dopo la morte di suo marito (ca. 1334 a.C.).


Cleopatra

 

(Alessandria d'Egitto, gennaio 69 a.C. – Alessandria d'Egitto, 12 agosto 30 a.C.)


La Regina egiziana più nota della storia

Cleopatra VII nasce ad Alessandria D'Egitto nel 69 a.C., figlia del faraone Tolomeo XII che alla morte del padre (51 a.C.) viene costretta a sposare il fratello dodicenne Tolomeo XII con il quale ascende al trono e che durante il terzo anno di regno esilia la giovane sorella che trova rifugio in Siria. Dall'esilio Cleopatra riesce a difendere così bene la propria causa da ottenere che, con l'arrivo di Giulio Cesare, possa rivendicare a pieno i propri diritti di regina. Nonostante la giovane età, è intelligente, colta, e poliglotta (pare che sia in grado di parlare sette o addirittura dodici lingue ed è la prima regina macedone ad imparare l'egiziano per meglio governare il suo popolo) e, soprattutto, è perfettamente conscia del proprio fascino.


La storia dell'incontro trai due è ormai quasi leggenda: Giulio Cesare giunge in Egitto all'inseguimento di Pompeo, di cui gli viene fatta ritrovare solo la testa. Ad uccidere Pompeo sono stati i sicari del faraone Tolomeo che tenta in questo modo di ottenere i favori di Cesare. Mentre questi è a palazzo, però, gli arriva in dono un tappeto prezioso che comincia a srotolarsi e dal quale esce la splendida regina diciottenne Cleopatra. Molto si è scritto sulla storia d'amore dei due e persino favoleggiato, probabilmente l'unione è frutto di calcolo da parte sia di Cleopatra che di Giulio Cesare, interessato ad un alleanza con l'Egitto per motivi economici. Dalla relazione nasce un figlio, a cui danno il nome di Tolomeo Cesare o Cesarione. Cesare intanto sconfigge gli egiziani, uccide il giovane faraone Tolomeo XII e insedia sul trono proprio Cleopatra. Nel rispetto però delle tradizioni egiziane, Cleopatra deve dividere il nuovo trono con il fratello minore Tolomeo XI, che è costretta a sposare. Una volta assicurata la stabilità del regno, si trasferisce a Roma con figlio al seguito e qui vive ufficialmente come amante di Cesare. L'intento politico di Cleopatra, che si rivela un'ottima stratega, è comunque quello di proteggere l'integrità del suo regno dal sempre più invadente espansionismo romano. La sorte del povero Cesarione non sarà però felice, nonostante la sua discendenza; il vero erede maschio di Cesare verrà considerato Caio Giulio Cesare Ottaviano, il quale si libererà dell'importuno discendente alla prima occasione. Dopo l'assassinio di Giulio Cesare nelle idi di marzo del 44 a.C, la situazione politica non consente più a Cleopatra di rimanere a Roma, ed ella riparte per l'Egitto.

Secondo alcune fonti, tornata in patria, avvelena il fratello Tolomeo XI e governa con il figlio Cesarione.

Alla fine della guerra civile seguita alla morte di Giulio Cesare, Cleopatra si lega ad Antonio. Marco Antonio ha il compito di governare le province Orientali e durante una campagna, intrapresa per sedare una rivolta, incontra Cleopatra. Caratterizzato da una personalità esuberante e vivace, resta affascinato dalla regina egiziana e tra i due ha inizio una relazione. Mentre si trova alla corte di Alessandria ad Antonio giunge la notizia della morte della moglie Fulvia, responsabile di aver capeggiato una rivolta contro Ottaviano. Antonio torna a Roma e, per rinsaldare il legame con Ottaviano, ne sposa la sorella Ottavia nel 40 a.C. Insoddisfatto però dalla condotta di Ottaviano nella guerra ingaggiata contro i Parti, Antonio finisce per tornare in Egitto, dove Cleopatra ha avuto nel frattempo due gemelli, ai quali seguirà un terzo figlio e il matrimonio tra i due, nonostante Antonio sia ancora sposato con Ottavia. Cleopatra, da ambiziosa e scaltra regina qual'è, vorrebbe costituire con Antonio una sorta di grande regno, la cui capitale dovrebbe essere la più evoluta Alessandria d'Egitto e non Roma. Ella concede dunque ad Antonio l'uso delle milizie egiziane, con le quali egli conquista l'Armenia. Cleopatra viene nominata regina dei re, associata al culto della dea Iside e nominata reggente con il figlio Cesarione. Le manovre della coppia preoccupano Ottaviano che induce Roma a dichiarare guerra all'Egitto. Le milizie egiziane guidate da Antonio e quelle romane guidate da Ottaviano si scontrano ad Azio il 2 settembre del 31 a.C.: Antonio e Cleopatra vengono sconfitti. Nel momento in cui i romani giungono ad espugnare la città di Alessandria, i due amanti si risolvono al suicidio.

E' il 12 agosto dell'anno 30 a.C. In realtà Antonio si suicida a seguito della falsa notizia del suicidio della sua Cleopatra, la quale, a sua volta, si suicida facendosi mordere da un aspide.

Alcuni studi effettuati di recente smentiscono tuttavia la possibilità che ella sia potuta morire a seguito del morso di un aspide. Cleopatra è una grande esperta di veleni e sa che utilizzando quella metodologia la sua agonia sarebbe molto lunga. Probabilmente deve aver escogitato questa storia per apparire al suo popolo ancor più come la reincarnazione di Iside, ma deve essersi avvelenata usando una miscela di veleni preparata in precedenza.


Elisabetta I

 

(Greenwich 1533 - Richmond 1603)


La Regina Vergine che trasformò l'Inghilterra in una potenza marittima

La Regina Vergine tenne il proprio impero per cinquant'anni senza sposarsi e quindi senza appoggiarsi a un re, partecipò all'età dell'oro dell'Inghilterra tanto che nessuna regina, tranne quella attuale, poteva mettersi alla pari e prendere quel nome. In origine venne appellata con il nominativo di "la bastarda" in quanto figlia della relazione clandestina tra Enrico VIII e Anna Bolena mentre lui tentava ancora di divorziare dalla sua prima moglie Caterina d'Aragona con cui ebbe la prima figlia Maria.

Il 17 novembre 1558 Elisabetta salì sul trono inglese al posto della sorellastra Maria Tudor.

Il Paese su cui fu chiamata a regnare, l'Inghilterra, era lacerato al suo interno dalle lotte fra cattolici e protestanti.


Il governo della cattolica Maria (detta la "Sanguinaria" per la sistematica eliminazione dei dissidenti) aveva infatti contribuito a creare un solco profondo fra i sudditi delle varie fedi religiose. Cresciuta fra complotti e assassinii, non ultimo quello della madre, Anna Bolena, la nuova regina dovette imparare sin da piccola a destreggiarsi fra le insidie della politica.

I mezzi da lei impiegati non si discostarono molto da quelli della defunta sovrana, ma coniugandoli con un'innata abilità diplomatica e una predisposizione per la politica, Elisabetta riuscì a ottenere quello che nessuno dei suoi predecessori, nemmeno l'abile padre Enrico VIII, era riuscito a raggiungere: l'unità, e di conseguenza, il potenziamento dell'Inghilterra.

Dopo aver ribadito nel 1559 l'Atto di Supremazia (elaborato nel 1534 dal padre) e aver stabilito, con l'Atto di Uniformità, un libro di preghiere valido per tutti, consacrò definitivamente la religione anglicana (protestante). Il suo regno fu contraddistinto dal rifiorire dell'arte e del commercio. Circondata da scrittori, amante del ballo e della musica, Elisabetta fu essenzialmente una donna pratica. Spalleggiando segretamente la pirateria (i corsari al suo servizio attaccavano e derubavano le navi straniere, in particolar modo spagnole), diede nuovo impulso alla flotta mercantile. In seguito alla vittoria riportata dalle sue navi su quelle del re spagnolo Filippo II nel canale della Manica (1588), l'Inghilterra divenne la vera dominatrice dei mari. Alla sua morte nel 1603, il nipote Giacomo I di Scozia, figlio della cugina da lei assassinata Maria Stuarda, ereditò la corona inglese. 


Maria Teresa D'Austria

 

(Vienna 1717-1780)


L'imperatrice che lottò per vedere riconosciuto il proprio diritto al trono

Arciduchessa, regina, duchessa, e imperatrice.

Alla fine di ottobre del 1740 il sovrano austriaco Carlo VI si spense, lasciando i domini asburgici (Austria, Ungheria, Boemia e ducato milanese) alla figlia Maria Teresa.

Questo passaggio fu possibile grazie a un documento, la Prammatica Sanzione, emanato nel 1713 dall'imperatore per garantire una discendenza anche alle donne di casa Asburgo.

Alcuni sovrani europei però contestarono questa successione e diedero vita a una lunga guerra di otto anni, in seguito ricordata come "Guerra di successione austriaca" (1740-1748). I primi anni di regno di Maria Teresa furono funestati da continui conflitti, che a più riprese, minacciarono seriamente i suoi domini.


Cresciuta senza un'adeguata preparazione al comando, riuscì, grazie al suo carattere pratico, a limitare i danni provocati dall'inefficienza dei propri generali, dimostrandosi ben più accorta del marito, Francesco Stefano di Lorena, (sposato nel 1736) nella gestione dell'esercito. Alla fine della guerra, con la pace di Aquisgrana (1748), che le costò la cessione di una regione ricca di giacimenti minerari, la Slesia, alla Prussia, la regina, che aveva compreso, sul campo, i limiti militari e organizzativi della propria nazione, operò una serie di riforme dell'amministrazione pubblica: finanziaria, scolastica, militare... Grazie al suo abile sistema di governo, i territori degli Asburgo rifiorirono sia economicamente che culturalmente. Nel 1756, alleatasi con la monarchia francese, si scontrò di nuovo con l'acerrimo rivale prussiano Federico II per la riconquista della Slesia ("Guerra dei sette anni") e ancora una volta ne uscì duramente sconfitta. Dal 1765 la regina, che il popolo austriaco aveva imparato a rispettare e amare come una madre severa e giusta, governò insieme al figlio Giuseppe II, che le succedette nel 1780.

Per sposare Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena fu costretto nel 1736 a cedere la Lorena che aveva ereditato dal padre alla Francia, in modo da consentire l'immediata conclusione della guerra fra il futuro suocero Carlo VI e il francese Luigi XV. Questa perdita fu però ampiamente ripagata dagli onori che gli riservò la moglie per tutta la vita. Nel 1745 Maria teresa fu artefice della sua incoronazione a imperatore del Sacro Romani Impero. Il loro fu un matrimonio d'amore, come dimostra la nascita di ben sedici figli in soli ventinove anni di unione. Quando Maria Antonietta (1755-1793), penultima dei sedici figli di Maria Teresa, giunse in Francia per la prima volta nel 1770, era la giovane moglie dell'erede al trono francese, il futuro Luigi XVI (1754-1793), e fu per questo festeggiata con calore dal popolo francese. A pochi anni dalle nozze i sentimenti dei sudditi nei confronti dell'affascinante principessa erano già profondamente cambiati. Definita con disprezzo "l'austriaca", iniziò ad essere aspramente criticata per le spese smodate e lo scarso attaccamento alla Francia. Alle voci e i malumori si sostituirono, con il passare del tempo, veri e propri segni di rivolta culminati con lo scoppio della Rivoluzione francese (1789). Quattro anni dopo, nel 1793, Maria Antonietta e Luigi XVI furono condannati a morte e destinati alla ghigliottina.


Caterina II di Russia

 

(Stettino 1729 - San Pietroburgo 1796)


La zarina che governò con pugno di ferro e chiamò alla sua corte poeti e letterati

Negli anni fra il 1725 e il 1796 la Russia fu governata da quattro donne. Se si pensa che, prima delle riforme dello zar (imperatore) Pietro I "il grande", alle nobildonne russe non era concesso quasi nessun rapporto con uomini che non appartenessero alla loro famiglia, questo lungo dominio al femminile sembra ancora più stupefacente. Le zarine che si succedettero al trono, Caterina I, Anna Ivanovna, Elisabetta Petrovna e Caterina II, furono accomunate dal carisma, dalla spregiudicatezza e dalla vivace intelligenza. A vario titolo continuarono tutte l'opera cominciata dallo zar Pietro I, ossia avvicinare culturalmente la Russia all'Europa, chiamando alla loro corte intellettuali stranieri e patrocinando l'arte e la scienza.


Il 28 giugno del 1762 Caterina, moglie dello zar Pietro III, attuò, appoggiata dall'esercito, un colpo di stato. Il marito, destituito e incarcerato, morì, probabilmente assassinato, pochi giorni dopo. Sulla Russia avrebbe da allora regnato (per oltre trent'anni) una donna coraggiosa, Caterina II detta "la grande". Figlia di di un principe tedesco, nessuno avrebbe previsto, dato il suo basso grado nobiliare, un così grande successo. Dal momento del suo arrivo in Russia, per sposare l'erede al trono (1745) fino alla proclamazione ufficiale come zarina (22 settembre 1762), Caterina dovette però lottare per non soccombere al clima di sospetto e intrigo che regnava alla corte dello zar. Intelligente e amante della cultura, fu succube del marito, uomo gretto e dedito al bere, e degli umori altalenanti dell'imperatrice Elisabetta. Raggiunto il soglio imperiale s'impegnò a fondo per dare al popolo russo un codice legislativo più giusto. Prendendo spunto dalle teorie elaborate da pensatori europei scrisse un documento, il Nakaz, che sarebbe dovuto servire come base per le discussioni dell'assemblea legislativa. Questa si chiuse però nel 1768 senza aver realmente modificato il sistema giuridico in vigore. Se sul piano della politica interna Caterina non ottenne dunque grandi risultati, raggiunse invece incredibili successi militari. Sconfitti i turchi nella prima guerra russo turca (1768-1774), si scontrò nuovamente con successo contro l'impero ottomano fra il 1787 e 1792. Durante il suo regno, in conseguenza della caduta della monarchia polacca, la Russia potè annettere immense distese di terra a Occidente a scapito della Polonia.


Vittoria D'Inghilterra

 

(Londra 1819 - Osborne 1901)


La regina che trasformò l'Inghilterra in un impero coloniale

Il 20 giugno 1837, a meno di un mese dal raggiungimento della maggiore età, Vittoria Hannover divenne regina d'Inghilterra. Fino a quel momento era vissuta a Kensington Palace quasi come se fosse reclusa. Sporadici erano stati i suoi contatti con la corte, ostacolati dalle mire di potere della madre e dalla diffidenza di re Guglielmo IV. Alla morte del sovrano, Vittoria si liberò completamente della tutela materna, in modo da poter governare in maniera indipendente, e si trasferì a Buckingham Palace. Non ancora incoronata regina (l'investitura solenne avvenne il 28 giugno 1838 nella cattedrale di Westminster), dovette affrontare un difficile momento per la politica interna del proprio Paese.


La crescente esasperazione degli strati più umili della popolazione portò nel 1837 alla nascita del Cartismo, un movimento che chiedeva, tramite petizioni e moti in piazza, una serie di riforme sociali (dal diritto di voto alla riduzione delle giornate lavorative). Il primo decennio del suo regno fu dunque travagliato dal malcontento popolare, dalle continue crisi parlamentari e dalle notizie dei moti nazionali che affliggevano gran parte degli stati europei (Italia, Francia...). Molti membri della classe politica inglese e la regina stessa temevano che identiche insurrezioni contro la monarchia potessero avvenire anche in Inghilterra. Durante questo drammatico periodo Vittoria, inesperta nell'arte del comando, trovò un valido consulente nell'equilibrato marito Alberto di Sassonia Coburgo, sposato il 10 frebbraio 1840. Nel 1851, anno in cui a Londra si svolse con successo la prima Esposizione Internazionale, i pericoli corsi dalla corona inglese sembravano in parte essere scongiurati, anche grazie ai consigli e alle direttive proposte dal saggio Alberto. Vittoria non potè però contare a lungo sull'amato consorte, scomparso prematuramente nel 1861, alla vigilia della seconda fiera mondiale di Londra. La determinazione che l'aveva contrassegnata sin da giovane non venne però meno. Oltre a gestire una numerosissima famiglia (aveva nove figli e un numero sorprendente di nipoti), seppe infatti traghettare il proprio popolo verso il nuovo secolo, il Novecento. Sebbene durante il suo regno non siano mancate laceranti contraddizioni (come la crescente industrializzazione a scapito del deterioramento della condizione di vita dei lavoratori), alla sua morte l'Inghilterra era un paese prospero, tecnologicamente all'avanguardia e dotato di ricchi possedimenti coloniali in Africa e Asia (nel 1876 Vittoria aveva assunto il titolo di imperatrice delle Indie). Con la morte della grande sovrana un secolo di trasformazioni economiche, politiche e sociali si chiuse definitivamente, lasciando posto alla modernità.


Elisabetta II

 

(Londra 21 aprile 1926)


La regina con il primato di longevità sul trono

Regina di Gran Bretagna e dell'Irlanda, primogenita del duca e della duchessa di York, nasce a Londra il 21 aprile 1926. Cinque settimane più tardi, viene battezzata nella cappella di Buckingham Palace con il nome di Elisabetta Alessandra Maria.

La sua è un'infanzia stimolante e ricca di approfondimenti degli interessi più svariati: letteratura, e teatro ma studia anche arte e musica; inoltre, impara ad andare a cavallo fino a diventare un'eccellente cavallerizza.

All'età di soli diciotto anni diviene Consigliere di Stato, una figura importante che affianca il re nelle decisioni importanti. Per fare pratica nella politica, incontra settimanalmente il Primo Ministro per discutere di importanti decisioni.

 


Durante la seconda guerra mondiale si spende in prima linea facendo pratica come soldato (con il ruolo di secondo tenente) nelle mansioni dell'esercito che prevedono l'utilizzo delle donne. Impara però anche a guidare i camion, imparando fra l'altro a riparare i motori e a cavarsela in qualsiasi situazione o problematica che veda impiegati mezzi o autoveicoli.

Il 20 novembre del 1947 si sposa finalmente con un suo lontano cugino, il Duca di Edimburgo Philip Mountbatten. La principessa ha solo 21 anni ma è già una donna matura e dal carattere deciso e determinato. Ciò le sarà di notevole aiuto, visto che da lì a poco, e precisamente nel 1951, durante un viaggio intorno al mondo (che prevedeva le tappe più disparate, dal Kenya all'Australia passando per il Canada), il padre re Giorgio VI muore ed Elisabetta si trova catapultata su uno dei troni più importanti del mondo, con alle spalle secoli di tradizione. E' il 1952 e la regina ha solo 26 anni, la seconda guerra mondiale è da poco finita lasciando prostrata l'intera Europa, non esclusa l'Inghilterra. Anzi, il suo Paese ha dato un contributo fondamentale nel tener testa alle barbariche truppe naziste, che tentarono più volte di far capitolare il popolo anglosassone.

E' da segnalare fra l'altro che la sua incoronazione, che ha luogo il 2 giugno 1953, è il primo evento di quel tipo che ha goduto di una ripresa televisiva. Alla cerimonia sono presenti tutti i rappresentati politici della Bretagna, i primi ministri e i capi di tutti i paesi del Commonwealth e i maggiori rappresentanti di stati stranieri. In questo senso, già si può intravedere un segno dell'enorme esposizione mediatica che contrassegnerà il regno della famiglia Windsor negli anni a venire.

Regina estremamente popolare, non risparmia la sua presenza in pubblico, con una devozione alla "causa" veramente encomiabile e molto apprezzata dai suoi sudditi. In termini di viaggi e spostamenti batte tutti i record delle precedenti detentrici del trono. 

Nel 1977 Elisabetta celebra il Giubileo d'Argento, ossia il 25esimo anniversario della sua ascesa al trono, mentre nel 2002 solenni festeggiamenti celebrano i suoi 50 anni con la corona. Sul piano strettamente familiare, dal suo matrimonio nascono ben quattro figli: il notissimo e chiacchierato Principe Carlo, il Principe Andrea, la Principessa Anna e il Principe Edoardo.

Il 9 settembre 2015 supera il primato di longevità sul trono che apparteneva alla Regina Vittoria (oltre 63 anni di regno) e lunedì 6 febbraio 2017 ha festeggiato i suoi 65 anni di Regno, così, comincia il primo anno del Giubileo di Zaffiro della storia britannica.

Fonti: Enciclopedia Rizzoli - Gli illustrati del Corriere della Sera