Dicono di lei...

La suocera che non ti aspetti

Fernanda Maggi (1910-1986)


Grazia è da subito "Mamma".

"Una donna straordinaria sotto tutti gli aspetti. Non voleva attorno a sé gente triste. Forse per questo simpatizzò con me che sono della Ciociaria, tutta slanci ed espansione, malgrado mi avesse accolta, la prima volta, con un certo sospetto: stavo per rubarle Franz, il suo secondo genito".

Fernanda è una timida studentessa quando, per caso, il suo destino si incrocia con quello di Grazia Deledda. «Avevo poco più di vent'anni ed ero una delle poche universitarie di Roma. Studiavo Farmacia. Grazia Deledda aveva due figlioli: Sardus, che si era laureato in Lettere e dimostrava di voler intraprendere la carriera di saggista, e Franz, laureato in Chimica, assistente alla Cattedra di Chimica Organica». Franz all'epoca ha ventisette anni e s'innamora a prima vista di quella studentessa brillante che ignora le sue origini: «Ignoravo che il Professor Madesani fosse il figlio di Grazia Deledda, che due anni prima aveva vinto il Premio Nobel».

---

«Mi chiese come mai i miei genitori mi avessero lasciato venire a Roma da sola. Perché avessi scelto la chimica, una materia "tutt'altro che femminili". Scattai: ogni donna ormai doveva essere libera di decidere da se stessa. Poco femminile la chimica? E madame Curie? Se permette, tolgo il disturbo, dissi. E lei rispose Ha proprio fretta?». 

Il ghiaccio era rotto in quel caloroso angolo della cucina senza ipocrisie: «Divenne la mia nuova mamma, perché le ho voluto bene come una madre vera». 

Fernanda e i familiari ricordano che la scrittrice preparasse invariabilmente, come rito, sempre lo stesso dessert, per una precisa ragione: "Noi massaie dobbiamo essere come i provetti artigiani, che lavorando sempre sopra un pezzo unico riescono a plasmarlo in maniera insuperabile. Io mi comporto in cucina come nelle mie opere. Mi sono scelta un orizzonte limitatissimo, quello della mia Nuoro. Continuando a osservarlo, studiavo per ricrearlo col mio spirito e il mio amore. A furia di "cucinare" sempre la stessa vicenda ho conquistato il mondo e i severi giudici del Premio Nobel".

 

È sempre nell'abbraccio rassicurante del focolare che Grazia venne sfregiata in viso, in un momento che Franz non scorderà mai per la stoica sopportazione della mamma: "Aveva conservato il gusto delle donne sarde per il caffè denso e bollente, usava una caffettiera a spirito. La caffettiera scoppiò e mia madre ne ebbe per sempre il viso ustionato su un lato, tanto che portò sempre, poi la cicatrice". Sono numerosi gli scatti in cui Grazia, con pudore, scherma il viso con una mano per celarlo all'obiettivo fotografico.

Un dolce segreto familiare, mai un tabù, che viveva tra le pareti rassicuranti del suo universo di regina privata.


Parere del Miur


Il Premio Nobel per la Letteratura entra dalla porta principale nella Scuola Italiana con un concorso che aiuterà studenti e docenti a familiarizzare con la figura della scrittrice sarda in attesa di nuovi sviluppi sull'introduzione permanente nei programmi didattici ministeriali.

È la donna Grazia ed è l'artista internazionale che, ad un tempo, la Ministra Valeria Fedeli intende valorizzare come priorità del suo mandato: "Le scuole avranno la possibilità di riflettere sul percorso di conquista dell'autonomia da parte della donna, attraverso la figura della scrittrice che nel primo Novecento si è trasferita da Nuoro a Roma, superando ostacoli e stereotipi. Partiamo da Grazia Deledda, figura di spicco del nostro patrimonio culturale, ma vogliamo che nelle nostre scuole ci sia sempre maggiore spazio e maggior attenzione, in tutte le discipline, per le straordinarie donne del passato e contemporanee che con il loro impegno e loro intelligenze hanno costruito e continuano a costruire un patrimonio culturale, artistico e scientifico che il mondo ci invidia. Donne la cui presenza nei libri di testo non è sempre adeguatamente valorizzata. È un valoroso tributo a queste figure, ma anche un messaggio di fiducia per le nostre ragazze: credete nei vostri e lavorate per riuscire a realizzarli. Senza farvi fermare da chi condiziona il vostro percorso".

Sul sito del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) è disponibile il bando su cui reperire informazioni utili per poter fruire delle risorse per il progetto, da realizzarsi durante l'anno accademico 2017/2018, "Grazia Deledda, donna e scrittrice, a novant'anni dal Nobel per la letteratura". Le scuole sono coinvolte in maniera trasversale, I e II ciclo, dunque Infanzia, Primaria, Secondaria di Primo e Secondo Grado. Ciascuna fascia scolare può proporre la propria candidatura in base al grado di istruzione pertinente. All'interno del bando le istituzioni troveranno le linee guida circa i temi d'approfondimento proposti: "L'analisi della lingua ibridata usata dalla scrittrice, ovvero la contaminazione tra il codice linguistico isolano e quello continentale; l'approfondimento dei caratteri mitici e archetipi del paesaggio sardo o la riflessione sui temi dell'eros, della libertà e dei pregiudizi all'interno della produzione deleddiana".

Grazia Deledda capostipite, dunque, di un progetto che accompagnerà giovani e giovanissimi in un percorso di studio e consapevolezza verso un vasto discorso sul riequilibrio di genere. L'obiettivo è voler raggiungere una dimensione che non sia solo un insieme di discorsi retorici ma giunga, attraverso educazione e formazione scolastica, ad un bene comunitario fattivo.

Fonte: www.ladonnasarda.it