Il tennis e la moda

Flussi incrociati tra moda e sport: materiali confortevoli e nuovi colori rompono il muro delle convenzioni e regole.

Resta l'eleganza di uno stile.

 

Moda nel tennis o tennis nella moda?

I due mondi sono stati sempre molto legati e si sono influenzati a vicenda. Basti pensare a René Lacoste, tennista francese degli anni 20 che ideò il tessuto chiamato jersey petit piqué che caratterizza ancora oggi le polo con il coccodrillo.

Il tessuto, più leggero e traspirante rispetto ai cotoni utilizzati fino ad allora, le maniche corte e il colletto morbido avevano lo scopo di rendere i movimenti del tennista più agevoli. Inizialmente ideate per il gioco del tennis, le polo Lacoste sono diventate capi di riferimento anche di altri sport come il golf e forse uno degli elementi di abbigliamento più famosi e riconosciuti a livello mondiale.

 

Vogue


Cambiamento vestiario sportivo femminile negli anni

1900:

Le donne partecipano alle Olimpiadi, ma il loro abbigliamento è più adatto a un salotto buono che ai campi sportivi: le ragazze giocano a tennis e a golf indossando vestiti lunghi fino alle caviglie, con le maniche lunghe e il collo alto.

Gli uomini, invece, sono liberi di indossare shorts e magliette di cotone.



1920:

La tennista Suzanne Lenglen fa parlare di sé non solo per la sua bravura, ma anche perché è la prima donna a presentarsi sul campo da gioco con una gonna sopra il polpaccio.



1936:

Dalle Olimpiadi di Berlino in poi, l’abbigliamento sportivo diventa più casual: jersey e tessuti traspiranti diventano la normalità, così come top, tute e canotte. Da qui in poi i vestiti pensati per lo sport diventano di moda e i brand iniziano a produrre abiti al tempo stesso funzionali e fashion.



1948:

Questo processo diventa ancora più evidente dopo la seconda guerra mondiale, quando le donne possono finalmente vestirsi in maniera comoda e le case di abbigliamento intervengono attivamente nel business sportivo. La Puma fornisce le scarpe da calcio agli atleti tedeschi, mentre gli italiani indossano delle maglie disegnate da Ottavio Missoni, che quell’anno partecipa alle Olimpiadi anche in qualità di atleta.



1972:

Le ginnaste si innamorano del body. Oggi è un capo d’abbigliamento sportivo come tutti gli altri, ma sono state le ginnaste delle Olimpiadi del 1972 a renderlo celebre.



2000:

Con l’arrivo del nuovo millennio, l’abbigliamento si fa sempre più tech e futuristico. L’atleta australiana Cathy Freeman indossa una tuta che avvolge tutto il suo corpo e che ottimizza al massimo le sue potenzialità.



2012:

Olimpiadi del 2012: le case di abbigliamento sportivo fanno a gara per produrre i tessuti più tecnologici e più adatti alle prestazioni sportive. Il settore sportivo diventa il punto di incontro perfetto fra abbigliamento e tecnologia.